Vostra Befana, Barbara Cuoghi ed Elenia Beretta edito da Topipittori, 2022
Trovo coraggiosa, insolita (e per questo conquista subito la mia simpatia), l’idea della casa editrice Topipittori, di consegnare alle stampe in questo momento un libro come “Vostra Befana” di Barbara Cuoghi, con illustrazioni di Elenia Beretta.
L’attenzione di tutti è calamitata dalla figura di Babbo Natale e i Topi ci spiazzano con un libro su questa figura “mitologica”: uso questo termine non solo partendo dal presupposto che di fatto esista una mitologia dell’infanzia ma perché come i piccoli lettori potranno venire a conoscenza a fine albo questa figura risale a tempi molto antichi ed è comune a varie culture del mondo europeo.
I colori fluo e le linee adoperate da Elenia Beretta, al suo esordio per il catalogo Topipittori, donano alla storia un’atmosfera assolutamente contemporanea e riescono a tradurre quel lucore soffuso delle prime luci dell’alba.
“Vostra Befana” tratteggia un profilo del tutto unico e affascinante di questo personaggio e al mondo bambino si rivolge in maniera diretta attraverso l’espediente della lettera. Il titolo è firma, commiato e saluto.
Questo gioco narrativo di Cuoghi ci aiuta a comporre il mistero di un essere che per sua stessa ammissione “proviene dall’altrove”.
La Befana come tutti i personaggi cari all’infanzia che così chiaramente ci ha descritto Giorgia Grilli nel suo “Di che cosa parlano i libri per l’infanzia. La letteratura per l’infanzia come critica radicale”, è un personaggio liminale. Quei margini che calpesta il mondo bambino, abitante di luoghi a noi prossimi ma allo stesso tempo preclusi.
Solo l’infanzia è in grado di comunicare elettivamente con questa figura che si manifesta in segretezza la dodicesima notte dopo Natale. In questa notte tutto può succedere: gli animali parlano e comunicano la loro saggezza, quella primordiale, quella legata alla terra.
Nessuno può vedere la Befana né sentirla. Solo si sa che arriverà, sulla sua scopa.
Tutti la considerano una vecchina, ma un pò strega un pò madre natura, la Befana è sacerdotessa potentissima.
Il suo sguardo abbraccia la vita di tutti i bambini. E’ burbera, non ha peli sulla lingua. Parla in maniera diretta e senza giri di parole, ironizza sul lappone barbuto ed è cristallina come il ghiaccio del cielo che attraversa per scivolare nel calore delle nostre intime case.
Mangia mandragola, mignatte e salamandre ma dispensa mandarini, frutta secca e dolcini – “le piccole cose che davvero valgono” – come fa allo stesso modo con “il tempo nuovo, l’acqua e il sole, e la rinascita della natura”.
Severa ma giusta, ricorda che si può essere buoni se lo si vuole, ma anche che dopo l’inverno la vita ricomincerà ancora e ancora e che fra sei mesi i semi si schiuderanno e sarà primavera.
Perché nonostante qualche rimprovero ed il carbone, la Befana ci vuole molto bene: a noi che siamo parte del tutto.
©ZazieVostok